Il Parlamento Europeo deve fermare la criminalizzazione degli utenti e dei distributori di software.
La FSFE critica la proposta della "seconda Intellectual Property Enforcement Directive" (IPRED2) perché introduce elementi di criminalizzazione in diverse aree legislative e per la superficiale descrizione delle fattispecie di reato, che includono 'il tentativo, la complicità e l'istigazione'. Il testo proposto criminalizza questi comportamenti in violazione di leggi molto diverse, come quelle che regolano il diritto d'autore, i marchi e i brevetti. Secondo una lettera aperta della FSFE ai Parlamentari Europei, la direttiva "introduce pene di livello intimidatorio per intere categorie di individui, progetti comunitari e altri gruppi di dimensione medio-piccola che non hanno sufficienti risorse finanziarie e legali per difendere i propri diritti in tribunale.
"Il testo proposto incrementa enormemente il numero delle attività criminalizzate ed è poco chiaro nel definire quali siano i limiti", spiega Ciaran O'Riordan, rappresentate di FSFE a Bruxelles, e continua: "comprendiamo che le sanzioni penali potrebbero costituire un utile componente della tutela del consumatore e potrebbero dissuadere ed aiutare la persecuzione di casi di contraffazione di medicinali, o di prodotti che potrebbero causare rischi per la sicurezza pubblica. Ma è ovvio che applicare le stesse sanzioni ad editori e sviluppatori di software è completamente inutile e dannoso per la società."
La Direttiva verrà votata la prossima settimana, quando i parlamentari europei saranno a Strasburgo. Se gli stati membri hanno già leggi simili per la tutela dei consumatori, allora anche rifiutare completamente la direttiva sarebbe una buona scelta.
"Questa Direttiva punta agli utenti, distributori, sviluppatori ed editori di software in generale, inclusi quelli del Software Libero," spiega Georg Greve, presidente di FSFE. "Insieme alla mancanza di una direttiva forte contro la brevettabilità del software, questa direttiva creerebbe un rischio incalcolabile per tutti i partecipanti alla società dell'informazione."
In un'ampia coalizione con FFII, EFF, EBLIDA e BEUC, la FSFE chiede a tutti i partecipanti alla società dell'informazione negli stati membri dell'UE di sostenere gli emendamenti congiunti pubblicati sul sito di FFII. La lettera aperta [1] di FSFE è già stata inoltrata ai parlamentari europei in sei lingue diverse.
[1]http://fsfeurope.org/projects/ipred2/letter-april-2007.it.html
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